venerdì 10 febbraio 2012

Centri commerciali a prova di consumatore

Nati negli Stati Uniti alla fine degli anni ’90, dove oggi sono molto diffusi,  i Lifestyle Center cominciano a fare capolino anche nel mondo del Retail  italiano, come risposta ai cambiamenti sociali, al mutamento dei comportamenti e delle aspettative del consumatore, che diventa sempre più utente e fruitore di servizi. 
Nei Lifestyle Center la persona non è solo un consumatore, un mero acquirente di merci, ma presenta bisogni ed esigenze relative ai diversi aspetti della vita. I Lifestyle Center li troviamo vicino a quartieri residenziali, con grandi strutture open air, dimensione comprese tra i 5.000 e i 70.000 mq di superficie commerciale a destinazione multifunzionale, soprattutto destinata al tempo libero, ristorazione, luoghi di intrattenimento, ambienti di alto design ed elementi decorativi tipici degli arredi urbani (fontane e giochi d’acqua, archi, statue ed elementi di design, insegne fashion).  Uno dei criteri che identificano questo tipo di format è la capacità di spesa medio-alta del bacino primario di affluenza, dal quale i Lifestyle Center dipendono per il loro successo. La sua area di influenza comprende una popolazione residente non numerosa ma ricca, il cui reddito medio, negli Stati Uniti, si aggira intorno ai 90/100.000 dollari l’anno. Dunque le aree commerciali di un Lifestyle Center hanno un potenziale di vendita decisamente più alto dei centri commerciali convenzionali, proprio grazie alla disponibilità economica del bacino di affluenza. Anche i turisti e i viaggiatori per affari rientrano tra i consumatori tipo dei  Lifestyle Center.
La differenza principale tra i Lifestyle Center,  gli Shopping Center, i Mall chiusi e le altre tipologie di Centri Commerciali, sta nella capacità di spesa dell’acquirente tipo.  Semplificando, possiamo affermare che sono i centri commerciali di lusso destinati alle persone agiate. E’ doveroso sottolineare, inoltre, che gli elementi di successo di questo format sono i servizi alla persona e i luoghi pubblici (come per i centri commerciali direzionali). Fondamentale anche l’attenzione per i trend emergenti del retail, per le tecnologie e per i giovani, che oggi, sempre più, dispongono di una maggiore capacità di spesa.
Fonte. il ghirlandaio

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