lunedì 23 maggio 2011

Case da sogno: l'attico è puro lusso se è sulla Senna di fronte alla Tour Eiffel

Ecco sottoposta alla vostra attenzione una vera  casa da sogno. Questa volta siamo andati a Parigi, dove si trova questo attico di lusso nel cuore della capitale francese, con affaccio sulla senna di fronte alla Tour Eiffel. L'attico è composto da otto stanze da letto, 10 bagni, un ascensore privato e accesso esclusivo alla terrazza, dove tra sauna, spa e palestra personale, si puó godere di una delle migliori viste su Parigi.
Il marmo è la nota predominante dell'arredamento, così come gli spazi aperti e la luce bianca.  La casa dispone di un'ampia cucina, un'enorme sala da pranzo, una stanza per il personale di servizio e una sala di sicurezza. Al primo piano c'è solo l'entrata per il personale e al piano terra ci trovano 3 cantine con porte blindate e due garage per le auto. questo attico di lusso si vende per 45 milioni di euro e della vendita se ne occupa la compagnia immobiliare hurwitz james company. 
Avete clienti interessati ??


Fonte: idealista.it

lunedì 16 maggio 2011

Social Media Marketing e settore immobiliare: Strumenti Per Aumentare Le Vendite

Molte imprese oggi utilizzano i social network per aumentare i visitatori delle proprie pagine web e indirizzarli all'acquisto di prodotti e servizi. Appunto perche' l'obiettivo primario delle ricerche di mercato, nel settore vendite, e' indiscutibilmente l'ottenimento di valore, dotarsi di strategie basate sui social media e' oggi una mossa ingegnosa per il marketing, sia per promozione del brand che per le vendite. I tre canali piu' noti sono di certo Facebook, Youtube e Twitter.

Questo stile di comunicazione oggi molto diffuso si può adattare  bene anche nell'ambito del settore immobiliare.

Facebook, grazie alle sue funzionalita', si presta in maniera eccellente al social media marketing. Una volta che si raggiunge un buon numero di fans, e' possibile utilizzare questo strumento per porre domande, chiedere pareri, proporre nuove idee, avere feedback sulla propria offerta e valutare eventuali miglioramenti.

Inoltre, e' possibile condividere schede per lanciare i prodotti sul mercato: i fan della pagina daranno riscontri immediati e di facile lettura, da analizzare per aggiustare il tiro, e saranno indirizzati in maniera immediata all'acquisto.

Immaginiamo quali opportunità si aprono rispetto alo stile tradizionale ed un pò obseleto utilizzato fino ad oggi dalle agenzie immobiliari e dalle società mandanti.

Anche YouTube oggi e' divenuto un mezzo di social media marketing di successo anche per le piccole e medie imprese. Attraverso brevi clip, si puo' dare la migliore immagine della azienda, da condividere con i clienti gia' affiliati e quelli potenziali.

I video possono dare un valore aggiunto alla visual identity aziendale e convincere anche i piu' titubanti sulla effettiva qualita' della offerta. Pensiamo solo a quanti cantieri, immobili, capannoni e infiniti dettagli supportati da audio e commenti video si possono gestire senza dover investire capitali in comunicazione tradizionale.

Twitter consente di canalizzare gli utenti, in maniera istantanea, verso nuovi articoli e prodotti. Forse tra i vari Social è quello che si adatta meno al mondo immmobiliare poichè si muove su temi istantanei, promozionali e di grande rapidità nella logica virale.

E' bene pero' sottolineare che la presenza esclusiva in uno o piu' canali non basta per attirare clienti: i social network fanno da supporto e da strumento di canalizzazione verso il sito web principale che deve essere di facile lettura, veloce da caricare e sempre aggiornato!

Attenzione anche a non dimenticarci di uno strumento fondamentale che funge da complemento della filiera tecnologica....la rete di venditori !!.....ma questo è un altro capitolo che vedremo in un altro post.

sabato 14 maggio 2011

Le migliori opportunità in Estonia

TALLINN - APPARTAMENTI ILMARINE - Completamente arredati su due livelli, a partire da € 75.000 con reddito 7%

pubblicata da Investire in Estonia 

La struttura Domina Inn Ilmarine è un prestigioso e storico hotel situato nelle vicinanze della Città Vecchia di Tallinn, a pochi minuti a piedi dall'approdo dei traghetti, dal distretto degli affari, dai teatri cittadini e dalla zona dello shopping più esclusivo. L'hotel è stato costruito nello storico sito industriale della fabbrica Friedrich Wiegand, risalente al 1881, durante l'impero russo. L'edificio è stato ristruttturato e rilanciato come hotel nel 1999, e rinominato Ilmarine, dal nome originario della fabbrica. Gli interni e gli esterni ricordano l'origine industriale, e al tempo stesso gaarantiscono un'atmosfera capace di offrire tutti i comfort e le caratteristiche moderne in grado di soddisfare i bisogni della clientela più esigente


I mini appartamenti Duplex sono la proposta che viene offerta alla clientela nel contesto dell'Hotel Ilmarine. Ogni mini-appartamento, disposto sui due piani che sovrastano l'atrio principale dell'hotel, vanta una vista sul mare e sul cortile o sul parco e sulla Città Vecchia di Tallinn. Con una metratura media di 45 mq, gli appartamenti sono disposti su due livelli. Oltre ai più moderni comfort è a disposizione gratuitamente la connessione Internet ad alta velocità e le strutture dell'hotel (ristorante, centro estetico, bar, palestra e sauna).

Prezzi da € 75.000 e fino a € 120.000 (arredati e corredati)
Reddito da locazione garantito triennale 7%


                                                                               


giovedì 12 maggio 2011

Investire a Manhattan nella Freedom Tower che sostituirà le Torri Gemelle



La Freedom Tower sarà la torre che sorgerà al posto delle Torri Gemelle. La torre sarà alta 415 metri per un totale di 108 piani, 69 dei quali saranno ad uso ufficio. Al piano 100 e 101 sarà creato un ristorante con una splendida vista di Manhattan. Il piano 102 sarà un osservatorio. Qaundo sarà completata l'opera di realizzazione, incluse le antenne, la Freedom Tower sarà alta 541 metri (1776 piedi) proprio come l'anno 1776 che rappresenta la dichiarazione di indipendenza americana. La realizzazione si concluderà entro il 2011.

                                                               

martedì 10 maggio 2011

Conti pubblici e il debito italiano? Tutta colpa dell'Europa

Posted by Stefano Pelizzola
"Cari europeisti convinti, il debito italiano è schizzato dal 1981, ovvero da quando la Banca d'Italia non è stata più obbligata a stampare moneta su richiesta del ministero del Tesoro". Il finanziere Ernesto Preatoni interviene di nuovo nel dibattito scatenato dalla sua proposta anti-debito ("Alzare l'inflazione al 10%") su Affaritaliani.it. "E' meglio essere al di fuori dell’euro che dentro l’euro", assicura. E spiega perché preferisce investire in Paesi come Estonia, Lettonia, Lituania e Russia "che hanno delle caratteristiche che l’Italia neppure si sogna: stabilità politica, pace sociale, debito pubblico molto basso, fiscalità contenuta e prezzi immobiliari molto più bassi". Poi risponde a Esposito Fait e Baggiani...
L'INTERVENTO
Caro direttore,
ho letto con piacere gli interventi di Esposito, Fait e Baggiani.
Mi compiaccio nel constatare che in Italia vi sono ancora persone che usano ragionare anziché appiattirsi su posizioni dogmatiche.
Mi compiaccio con Esposito per il modo in cui ha demolito la Kostoris.
Ringrazio Fait e Baggiani per avere compreso che non ho la pretesa di avere elaborato una ipotesi che abbia una pretesa scientifica assoluta.

Mi sono limitato ad indicare una direzione che ritengo essere il minore dei mali possibili.
Per quanto riguarda la scadenza media del debito pubblico concordo con Fait ma mi è d’obbligo rilevare che,  se anche  riuscissimo a risolvere il problema del debito pubblico in 12 anni anziché in 6 avremmo conseguito un incredibile successo! D’altra parte la stessa B.C.E. ha ultimamente indicato il nuovo obiettivo: ridurre il debito pubblico del 5% l’anno.
L’Italia ha un debito pubblico del 120 %. Per ridurlo al 60% occorrerebbero esattamente 12 anni.

A questo proposito bisogna ammettere che il ministro Tremonti ha fatto un ottimo lavoro perché è riuscito a tenere l’Italia al di fuori dei PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, gli Stati più a rischio). In ciò è stato agevolato dal fatto che la comunità europea ha posto sino ad oggi l’accento sul rapporto deficit–PIL anziché sul rapporto debito-PIL . Se l’obiettivo è cambiato e il rapporto debito-PIL dovesse essere posto con maggior enfasi non mi stupirebbe se l’Italia venisse messa sotto pressione dai mercati.
Sempre riguardo a Fait mi permetto solo di dissentire che una manovra monetaria “lasca” possa essere negativa per la crescita economica.
Basta a questo proposito guardare il grafico sottostante per rendersi conto che il debito pubblico italiano è esploso dal 1981 in poi. Ricordo ai più giovani che fino al 1981 la Banca d’Italia era obbligata a stampare su semplice richiesta  del Ministero del Tesoro (dei politici quindi). Dal 1981 in poi questo obbligo è terminato, la Banca d’Italia ha attuato una politica più restrittiva  e ciò nonostante il debito è esploso.


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Fonte: Fondo Monetario Internazionale

Vorrei evitare in futuro di entrare in modo troppo approfondito sulle tecnicalità.
Ciò produrrebbe l’effetto negativo di limitare il dibattito ad un numero di persone contenuto. Mi piacerebbe invece che il dibattito si estendesse agli europeisti convinti, a coloro che hanno sposato l’euro, a coloro che, quando le cose non funzionano all’interno della CEE, danno la colpa agli antieuropeisti senza avere alcun dubbio. Potrebbero aver costruito un mostro senza alcun senso ma è proibito discuterne.
Gli inglesi non sono entrati nell’Euro e oggi possono collocare il loro debito pubblico a due punti in meno della Spagna. Se si dovesse ristrutturare il debito pubblico di uno Stato della Comunità  (peggio ancora in caso di default) a quali tassi collocheranno il debito pubblico la Spagna e l’Italia? E’ la dimostrazione che è meglio essere al di fuori dell’ euro che dentro l’euro!

PS: gli investimenti che io suggerisco sono una diretta conseguenza del fatto che da anni ho capito che il problema del debito pubblico non sarebbe mai stato seriamente risolto. Anche se  l’ipotesi da me avanzata non si verificasse i suggerimenti da me dati rimarrebbero comunque validi.
Perché mai dovremmo comprare un immobile a Genova in pieno centro a 7500 euro al metro quadro quando è possibile comperare a Vilnius in pieno centro a 2500 euro al metro quadro? Per il principio dei vasi comunicanti (globalizzazione dei mercati) questa differenza verrà prima o poi colmata.
Oltretutto i paesi che io prediligo (Estonia, Lettonia, Lituania e Russia) hanno delle caratteristiche che l’Italia neppure si sogna: stabilità politica, pace sociale, debito pubblico molto basso, fiscalità contenuta e prezzi immobiliari molto più bassi.

Ernesto Preatoni

Fonte: Affariitaliani.it