venerdì 13 aprile 2012

Sharm El Sheikh: partnership L&T e Domina Coral Bay

10/04/2012 - La Luxury&tourism e Transtel Management, società che rappresenta il villaggio Domina Coral Bay di Sharm El Sheikh, hanno siglato un accordo di collaborazione che consente di guidare la clientela nelle operazioni d’investimento immobiliare nella Sheikh Coast. L’accordo tra le due società consente al cliente che voglia acquistare casa a Sharm di rivolgersi ad L&T ed avere le prime informazioni relative al prodotto immobiliare Coral bay e, nel caso di approfondimento e della necessità di voler visitare la struttura di poter fissare direttamente un appuntamento con l’ufficio vendite di Sharm all’interno del resort.

venerdì 30 marzo 2012

Esenzione dalle imposte sugli immobili a Panama

Beneficiati più di 1000 proprietari di immobili a Panama con l’esenzione dalle imposte sugli immobili ristrutturati
Come parte di un piano pilota, il Registro Pubblico di Panama e il Ministero dell’ Economia e Finanza hanno firmato un accordo con la finalità di automatizzare l’esenzione dalle imposte sugli immobili per i miglioramenti previsti sulle proprietà orizzontali (PH), misura che fino ad ora ha beneficiato a più di mille proprietari di immobili a Panama.Con la firma di questo accordo e il lavoro del Registro Pubblico di Panama, già sono stati inseriti nel sistema 1246 esenzioni di PH, e di questa quantità si sono applicate in modo soddisfacente un totale di 1077 esenzioni fiscali. Senza dubbio l’applicazione di questo programma segna un modello per l’ammodernamento e la razionalizzazione dei processi del regime di proprietà orizzontale degli immobili a Panama.Grazie a questa misura, lo Stato esenta dalla imposta sugli immobili il valore delle ristrutturazioni, entro un termine non superiore alle 48 ore. Dopo aver iscritto la proprietà nel Registro Pubblico di Panama, si procede a fatturare l’imposta corretta dell’immobile che ricade sul valore del terreno, mentre dura il periodo di esenzione sulle ristrutturazioni.Attualmente, i proprietari di questi immobili devono recarsi personalmente presso la Direzione Generale delle imposte (DGI) per richiedere l’esenzione dalle imposte sugli immobili, dal momento che il sistema informatico del DGI , applica l’imposta indistintamente sia sul terreno che sulle costruzioni.L’esenzione automatica elimina questo procedimento al contribuente, cosi come le lunghe file agli sportelli. Secondo la legge 49 del settembre del 209, le costruzioni (non il terreno) con un valore fino a 80.000 USD, sono esenti dal pagamento delle imposte sugli immobili per un periodo di 20 anni, mentre le costruzioni con valore inferiore a 30 mila USD sono esenti tasse a vita. A partire dalle concessioni edilizie rilasciate dopo il 1 di luglio del 2009, salvo quanto previsto dalla legge 49 del 209, le esenzioni si applicano in modo decrescente secondo il valore delle costruzioni per 15, 10 e 5 anni. Condividi

lunedì 19 marzo 2012

Ernesto Preatoni critico sul governo Monti: "Senza l'immissione di ulteriore liquidità l'uscita dalla crisi sarà ancora molto lunga..."


Ernesto Preatoni, vogliamo fare un punto sulla situazione dei debiti pubblici nella U.E. e sulle prospettive economiche?
"Monti ha sostenuto nei giorni scorsi che il punto di massima crisi è stato superato e che di conseguenza ci attendono tempi migliori. Io invece ho l'impressione che senza l'immissione di ulteriore liquidità l'uscita dalla crisi sarà ancora molto lunga. Monti esagera i suoi meriti e in ciò è coadiuvato da alcuni governanti europei. A me sembra che questo atteggiamento sia dovuto più a disperazione che a fatti reali. Analizziamo per esempio la discesa degli spread dall'insediamento di Monti ad oggi: il 16 di novembre lo spread era a 519, oggi è circa a 290 con un ridimensionamento dello spread stesso di circa 230 punti. Bravo Monti verrebbe da dire; se però analizziamo l'andamento a dieci anni dei Bonos spagnoli scopriamo che nello stesso periodo essi sono scesi da 455 a 314 con un ridimensionamento di 141 punti. Viene da pensare che buona parte di questa ripresa sia più dovuta all'immissione di liquidità della B.C.E. che non all' effetto Monti. Infatti le banche spagnole hanno aderito alle offerte della B.C.E. (immissione di liquidità all' 1%) in misura simile alle banche italiane. E la Spagna nel frattempo non ha fatto alcuna manovra fiscale come è stato fatto in Italia.


Ma allora lei è negativo sull'operato di Monti?
"Il governo Monti ha un'immagine internazionale superiore ai governi precedenti e ciò contribuisce a darci credibilità ma io ritengo anche che ci sia da parte degli altri governanti europei (e forse anche americani) la necessità estrema di credere in qualche notizia positiva. Sul piano concreto il governo Monti ha inasprito i provvedimenti fiscali mentre sul piano delle tanto conclamate privatizzazioni e della riforma del lavoro si è visto molto poco. Diverso sarebbe stato se avesse posto mano agli sprechi della pubblica amministrazione; ma questo processo, se mai inizierà richiederà un tempo lunghissimo poichè il problema dell' Italia ancora prima che politico ed economico, è sociale. Se vogliamo la dimostrazione, da appassionato di numeri, ho trovato le seguenti statistiche: il PIL reale Italiano è aumentato dal 1951 al 1973 del 5,6% l' anno, dal 1973 al 1980 del 3,5% l' anno, dal 1980 al 1990 del 2,2% l' anno, dal 1990 al 2000 dell' 1,6% l' anno, dal 2000 al 2007 dello 0,8% l' anno, dal 2007 al 2011 è diminuito dell' 1,1% l' anno! Alla faccia di quelli che continuano a pensare di investire in Italia. Questa tendenza dimostra chiaramente che il problema dell' Italia è un problema sociale e che non sarà certo Monti ad invertirlo".

Ma allora in questa situazione cosa rimarrebbe da fare?
"Non credo sia possibile invertire questa tendenza. Per farlo bisognerebbe poter richiamare investimenti che produrrebbero occupazione e ricchezza ma se guardiamo gli investimenti in italia dal 1951 al 1973 sono aumentati del 6,5% l'anno e dal quel momento, via via sono diminuiti fino all' ultimo quadriennio dove si sono persi investimenti pari al 3,3% l'anno. L'unico modo per attenuare (attenzione, non risolvere ma solamente attenuare) è quello di immettere ulteriore liquidità dimenticandosi per il momento gli effetti inflattivi".


Un'ultima domanda Preatoni, che cosa pensa di questo "fiscal compact"?
"E' un' altra di quelle dichiarazioni d'intenti che non hanno portato conseguenze concrete. Basti pensare che il fiscal compact si rifà a un parametro alquanto complesso e cioè al debito e al deficit strutturale. Ciò nella mente dei burocrati che hanno elaborato questo concetto dovrebbe essere il debito (o il deficit) che tiene conto delle condizioni economiche attuali. A me sembra una ulteriore invenzione artificiosa che porterà solo a differenti interpretazioni e a probabili lunghissime contestazioni. Per chi volesse avere un' idea di come vengono scritte le regole nella U.E. invito a leggere il contenuto di questo link. Facciamo una scommessa, caro Direttore, che gli stati europei nel prossimo futuro litigheranno sull' interpretazione di questo debito/deficit strutturale e che alla fine gli stati più rigidi, pur di tenere in piedi la U.E. accetteranno qualsiasi interpretazione lassista?".
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giovedì 15 marzo 2012

Capitali della crisi inizia il dopo bolla

Le capitali della crisi sono le città europee oppresse da una pesante situazione economica e dalla crisi immobiliare. In primis Atene, seguita a ruota da Lisbona, Dublino, Budapest e, infine, ma in condizioni lievemente migliori, Madrid.

In molte di queste capitali la crisi seguita allo scoppio della bolla speculativa nel mattone ha comportato cambiamenti strutturali nel mercato residenziale. A fianco di Nazioni che viaggiano in ripresa, come la Germania e i Paesi nordici, o che si trovano in fase di stabilità come la Francia, ci sono aree di decisa difficoltà con prezzi in pesante discesa. Ma quali sono le prospettive per il 2012  di Irlanda, Spagna, Grecia, Portogallo e Ungheria?

Il residenziale è stato il settore più duramente colpito dalla crisi economica in Spagna: si stima in oltre un milione il numero di abitazioni invendute, un dato che qualche mese fa spinse il Governo a un road show europeo in cerca di acquirenti. Ci vorranno parecchi anni prima che l'offerta in eccesso venga assorbita, anche se per il 2012 si prevede un lieve aumento delle transazioni.

In questo scenario depresso si prospettano opportunità di investimento: «Madrid e anche Barcellona vengono valutate per investimenti di lungo periodo ‐ spiega Paola Gianasso, responsabile dei mercati esteri per Scenari Immobiliari ‐. A causa del crollo delle contrattazioni i prezzi hanno perso in alcune zone anche il 50% del loro valore, mentre il segmento di pregio nelle top location ha ceduto solo il 10-15%. Per questo le zone di lusso della capitale hanno risentito molto meno della crisi, che peraltro ha pesato soprattutto sul mercato turistico spagnolo, solo oggi avviato verso la stabilità. Se le principali località della costa spagnola concentrano la larga maggioranza degli scambi, il 2011 consolida la crescita del turismo residenziale rurale, in linea con le tendenze di altri Paesi europei».

La situazione di Lisbona è più grave perché peggiore è la crisi economica: lo stock di invenduto invece è più limitato. Lisbona però risente della mancanza degli investitori internazionali perché il Portogallo è visto come un Paese marginale nell'area europea.
E in Irlanda? «A Dublino e nel resto del Paese il crollo più forte dei prezzi immobiliari è avvenuto un paio di anni fa, con cali anche del 50-60% nelle quotazioni. La città subisce la concorrenza pesante di Londra, piazza più interessante sia in un'ottica speculativa che di lungo termine» spiega Gianasso.

L'Ungheria è stretta in una morsa tra crisi economica e situazione politica difficile come tutte le capitali dell'Est meno sviluppate, rispetto per esempio alla Repubblica Ceca. Si tratta di mercati non maturi, ad alto rischio. A Budapest in generale si è verificata una perdita del 30% per chi ha comperato negli anni del boom.
E Atene? In città i prezzi segnano crolli anche del 60%. Una situazione completamente diversa si registra nelle isole: qui comprano gli stranieri, con occasioni anche interessanti. Per fare un esempio, a Mykonos oggi si compra a partire da 900 euro al mq per arrivare a 3.500 per le soluzioni di livello elevato, mentre a Skopelos, nelle Sporadi, si parte da 500 euro al metro.

Fonte: Casa24 plus




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martedì 13 marzo 2012

Aste immobiliari: principianti e professionisti

Se vuoi avere successo negli investimenti immobiliari, devi puntare ad un buon acquisto piuttosto che a una buona vendita. Pagare un immobile meno del prezzo del mercato è il tuo primo obbiettivo.

Per questo le aste immobiliari sono una delle leve degli immobiliaristi di successo. Nelle aste trovare immobili che partono con un prezzo base che è metà di quello di mercato è una possibilità non particolarmente rara.

Il range dei prezzi base delle aste immobiliari è infatti abbastanza ampio e può andare da prezzi vicini a quelli di mercato sino appunto al 50% in meno e magari a volte ancora più giù.

Ma se adesso stai pensando che la cosa più ovvia da farsi è allora quella di puntare sulle aste con prezzi base al 50%, hai fatto i conti senza l'oste.

E sai perché? Perché tutti quelli che si avvicinano alle aste immobiliari fanno il tuo stesso ragionamento. Tutti i principianti delle aste immobiliari si buttano sulle aste con i prezzi più bassi cercando il grande affare. E le inflazionano.

In parole diverse più un immobile ha un prezzo base basso, più saranno coloro i quali all'asta se lo disputeranno facendo offerte sempre più alte. Ed è così che gli immobili con il prezzo di partenza più basso vengono spesso venduti al prezzo più alto. Un prezzo anche pari a quello di mercato e talvolta addirittura di più.

Per questo generalmente chi con le aste immobiliari ci guadagna davvero preferisce puntare su immobili che hanno un prezzo base del 25%-30% di quello di mercato. Queste aste infatti non sono così interessanti agli occhi dei principianti. Ed è per questo che sono meno frequentate.

Ad aste del genere talvolta potrà capitarti di trovare davvero poca gente. E così la tua probabilità di assicurarti l'immobile sarà ben più alta di quella di un'asta che poteva apparirti un affare, ma che invece non lo era.

Se stai pensando di interessarti alle aste immobiliari, farai quindi una buona cosa se eviterai di diventare uno dei tanti che affollano le aste con i prezzi più bassi. Può andarci, certo, ma solo per studiare i comportamenti dei principianti e imparare a riconoscerli.

Saprai così riconoscerli alle aste dove invece dovrai disputarti un'immobile al 25% in meno del prezzo di mercato e distinguerli dai professionisti, i tuoi veri avversari.

Fonte: investimentimmobiliari.biz




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