venerdì 26 novembre 2010

Investire a Panama

Tutti parlano e sognano di trasferirsi a Panama, per cambiare vita ed averne, magari, una migliore.

I siti, i forum e tutti i sistemi di comunicazione del web 2.0 non fanno che parlare di Panama. Bene. Ne parleremo anche noi, per capire quali potrebbero essere le soluzioni di investimento più interessanti.

Panama è una splendida repubblica dell’America Centrale, che si affaccia sull’omonimo Canale, dove il mare e le spiagge incontaminate attirano turisti da ogni parte del mondo.
Ma è anche un paese che sta attraversando una rapida fase di crescita ed espansione economica che rendono appetibile l’idea di investire in quella terra.

Ma quali possono essere le idee di investimento più utili in questo paese?

Primo: avviare un’impresa. Da tenere presente che non tutte le attività e le professioni possono essere esercitate a Panama, gli stranieri possono accedere a ruoli meno qualificati, mentre altre professioni sono riservate solo ai panamensi. Avviare un’impresa a Panama richiede il possesso di una licenza.

Agli stranieri è consentito ottenere licenze di tipo industriale, quindi per avviare imprese industriali e di tipo commerciale per esercitare il commercio all’ingrosso.
Le autorità panamensi stanno prevedendo anche particolari agevolazioni per attirare investitori dall’estero.

La seconda opportunità di investimento è l’acquisto di un immobile.

Nessuna limitazione è imposta agli stranieri che acquistano degli immobili a Panama.
La valuta della compravendita sarà espressa in dollari e gli acquirenti dell’area euro potranno essere particolarmente agevolati.

Anche se i prezzi degli immobili e degli affitti sono cresciuti negli ultimi anni, un immobile in zone pregiate si compra ancora con 80 mila dollari.

Le quotazioni degli immobili variano però da zona a zona ed è meglio valutare attentamente l’area in cui l’immobile ricade. Se l’immobile si trova in aree a particolare attrattiva turistica, lo si potrà mettere a reddito tramite locazione stagionale ai turisti.

[ Fonte: Investire Oggi - Worky.biz ]

lunedì 22 novembre 2010

Investire in Colombia

Capurganá é una piccola cittadina in Colombia con una popolazione che non supera i 3 mila abitanti; la sua eccellente posizione geografica, l’allegria ed efficienza degli abitanti hanno reso questo luogo, che non appare in molte mappe, uno dei paradisi dei Caraibi piú attraenti per il turismo d'elite.

La sua posizione é invidiabile: a solo 10 km dalla frontiera di Panama e a 250 km da Bogotá, Capurganá se l’é cavata molto bene per promuoversi come un luogo speciale per l’ecoturismo e tutto grazie a una minuziosa cura dell’ambiente, conformando insieme alla gentilezza degli abitanti le principali ricchezze del paese.

La presenza di hotel, quasi tutti di eccellente qualitá e servizio, si combinano con le bellezze dei paesaggi per offrire al visitante un ambiente riconfortante. I turisti possono passare bellissime serate con la gente di Capurganá per conoscere le usanze locali, conversare, ballare e godersi l’eccellente rum che si può consumare nei bar lungo mare che rimangono aperti fino alle prime ore del mattino.

Per gli appassionati di sub, Capurganá offre la bellezza delle sue profondità marine, molte delle quali ancora non sono state esplorate, e per coloro che preferissero inoltrarsi nell’esuberante vegetazione locale, esistono una gran varietà di sentieri che si possono percorrere a piedi o a cavallo.Le possibilità sono numerose.

Capurganá é stata presentata da sempre come un luogo dove convergono la civilizzazione con la vita indigena, il quale si deve principalmente al vicino arcipelago di San Blas, composto da oltre 350 isole, dove abitano gli indios Kuna e che é una riserva indigena. Anche se a San Blas non é permesso investire, é possibile visitare queste isole che possiedono un ambiente naturale davvero speciale. Questa unione della natura con la modernizzazione si può apprezzare anche a Capurganá che però conta con energia elettrica, acqua potabile, rete telefonica e internet.

Capurganá è un villaggio sicuro e tranquillo ed é per questo che in alta stagione, quando le abitazioni degli hotel sono tutte occupate, non risulta per niente strano vedere i turisti più giovani pernottare sulle sabbie bianche delle spiagge del paese, senza nessun timore.

La Colombia é una delle nazioni latinoamericane con maggior crescimento economico e questo contesto favorisce anche Capurganá.
La Colombia é aperta all’inversione straniera e non esistono requisiti speciali che impediscano agli stranieri di acquistare proprietà, eccetto per i terreni vicino alle frontiere e che siano considerati dal governo come vitali per la sicurezza nazionale.

I prezzi delle proprietà non sono elevati. Una semplice comparazione: a Panama, i terreni fronte mare costano da 80 a 250 euro al metro quadrato e non sempre si possono trovare piccoli appezzamenti, mentre a Capurganá non é un problema e si possono trovare proprietà fronte Mar Caribe di 800 metri quadrati al prezzo di soli 25 mila dollari.

La matemática non è un’opinione: con meno di 20 mila euro, potrà ottenere un’eccellente proprietà in un ambiente sicuro, bello, tranquillo e considerato da non pochi come “l’ultimo paradiso dei Caraibi”.


[ Fonte: tratto da Investirenelmondo.com ]

venerdì 12 novembre 2010

Analisi del mercato immobiliare europeo

Nel suo ultimo “THINK” report, Henderson Global Investors analizza il mercato immobiliare europeo, con particolare riguardo al “paradosso” relativo al timing dell’investimento che gli investitori immobiliari si trovano ad affrontare.

I fatti suggeriscono che gli investitori e i finanziatori stanno ancora operando in un contesto di avversione al rischio, focalizzandosi quasi esclusivamente su asset core.

Secondo la visione di Henderson, gli investitori immobiliari dovrebbero considerare una maggiore propensione al rischio per poter beneficiare dell’attuale premio sul rischio e della ripresa del ciclo degli affitti.

Soprattutto, gli investitori trovano un premio più elevato sul rischio per l’esposizione su segmenti al di fuori del prime.


I principali argomenti a sostegno di questa tesi sono riassumibili nei seguenti punti:


• Sono stati fatti progressi significativi dall’inizio della crisi economica e attualmente i dati economici indicano una ripresa modesta, con una stima di crescita annua media del PIL pari al 2,5% nei prossimi tre anni per i principali Paesi europei.

• Almeno per quanto concerne i prime asset, la ripresa del ciclo degli affitti è prossima e dovrebbe iniziare a pesare sulla valutazione degli investimenti. Tipicamente il mercato degli affitti si muove in ritardo rispetto agli indicatori economici. Infatti, le recessioni passate dimostrano che possono essere necessari 2-3 anni dal punto più basso del declino economico prima che anche gli affitti raggiungano il bottom. Questo significa che i mercati immobiliari europei inizieranno a registrare una crescita degli affitti tra la metà del 2011 e la metà del 2012. In realtà, la stabilizzazione potrebbe giungere anche prima in assenza di un boom edilizio.

• L’over renting non rappresenta un problema, gli affitti con contratti di locazione che scadono intorno al 2014 e il 2015 dovrebbero potenzialmente beneficiare della fase di re-letting in un contesto di crescita accelerata degli affitti. Inoltre, i periodi di crescita significativa degli affitti sono soliti attirare gli investitori speculativi che ricercano in particolare contratti vicini alla scadenza o immobili non ancora occupati.

• In particolare, come stiamo assistendo nel ciclo attuale, bassi livelli di nuova offerta supportano una crescita tecnica del valore degli affitti, anche in un contesto di lenta ripresa economica.


Alice Breheny, Head of Research di Henderson Global Investors, ha commentato: "In genere, le richieste sono più elevate in corrispondenza del picco del ciclo degli affitti, quando il mercato ha già attraversato una fase di crescita sostenuta: gli investitori tendono infatti a guardare indietro al trend di crescita e a proiettarlo sul futuro. Al contrario, entrando in una fase precedente rispetto agli altri con il mercato ancora ai minimi, gli investitori possono partecipare appieno alla ripresa del ciclo degli affitti.


Sulla base delle attuali previsioni economiche che suggeriscono che la ripresa continuerà e i rendimenti obbligazionari si attenueranno, crediamo che gli investitori immobiliari dovrebbero considerare una maggiore propensione al rischio per beneficiare del premio attuale e del prossimo ciclo degli affitti.”

[ Fonte: Fondionline.it ]

venerdì 5 novembre 2010

Il nuovo sogno russo

L'Italia è al sesto posto lo scorso anno nelle preferenze dei connazionali di Putin e Medvedev per l'estero, con il 5,8% dei potenziali investitori.

E ha suscitato reazioni sdegnate a Mosca il piano casa di Forte dei Marmi, per la vendita di nuove abitazioni riservata esclusivamente ai residenti: in realtà secondo il primo cittadino Umberto Buratti, la misura non era rivolta contro i russi, ma tesa a evitare speculazioni da parte degli italiani.

Insomma i russi sono sempre i benvenuti, anche perchè sono ottimi consumatori e veri amanti dell'Italia. "Ci sono stati investimenti su immobili e ville" dice Buratti. Ma non è solo la voglia di mattone dei russi ad averne fatto i villeggianti ideali, contesi dalle compagnie di investimento. la capacità di spesa fa la vera differenza. Nel frattempo la domanda per l'estero di acquirenti russi è aumentata del 30-40% per i beni immobili, secondo gli esperti dell'agenzia immobiliare Gordon Rock. Un altro balzo del 10-15% è previsto per il prossimo anno.

Nel 2009 gli investimenti russi per l'acquisto di beni immobili, in primo luogo abitazioni, nei vari Paesi ha raggiunto la cifra piuttosto significativa di 11,3 miliardi di dollari. Con nuove opportunità per le banche russe: alcune di loro si sono inventate programmi speciali per l'acquisto di proprietà d'oltremare.

Secondo Gordon Rock, il 40% dei russi che comprano all'estero, sono alla ricerca di luogo esotico per le vacanze, mentre il 25% vuole un investimento redditizio. Le destinazioni variano a seconda delle ambizioni del compratore. Benché, se si sale di livello, l'evergreen resta Londra.

Non a caso, un'altra ricerca dimostra che il 50-68% delle vendite delle abitazioni di fascia alta o altissima nella capitale britannica ha come protagonisti stranieri. Tra loro, la quota di russi raggiunge il 14%. Al secondo posto si trovano gli statunitensi (11,2%), gli italiani (8,85%), gli indiani (8%), seguiti dai francesi e da cittadini degli Emirati Arabi.


[ Fonte: Notizie.Virgilio.it ]