lunedì 27 settembre 2010

A Tallin c'é l'aria più pulita

La qualità dell’aria nelle città del Nord Europa è la migliore, quella della città bulgara di Plovdiv, invece, la peggiore. E in Italia si colloca al primo gradino del podio, vincendo il titolo di città con l'aria italiana più respirabile, Palermo.
Sono questi i dati che emergono dall'indagine sulla qualità dell'aria nelle principali città europee, condotta nel 2008 dall'Istat. Le città più inquinate - Sono risultate le peggiori in assoluto, con il livello qualitativo più basso, la città di Plovdiv, in testa al lungo elenco delle trenta inquinate.
A seguire si posizionano,nell'ordine, Torino, Brescia, Milano e Sofia. In particolare, la città di Plodiv è stata ritenuta la più inquinata, dati anche i suoi 208 giorni di superamento del valore limite del PM10, ossia le particelle microscopiche, dal diametro aerodinamico medio inferiore a 10 micron. Tali particelle sono nocive e, una volta inalate, a seconda delle dimensioni, possono raggiungere l'apparato respiratorio, causando non pochi problemi alla salute dei cittadini. Una condizione sempre negativa anche per la capitale del Piemonte che, in 77 giorni, ha superato il valore limite dell'ozono troposferico, componente dello smog e dannoso per la flora e gli esseri umani, fissato a 120 g/m3.

Al Nord Europa le città più "sane"
Al contrario, per respirare l'aria più pulita e salubre, gli italiani devono necessariamente spostarsi nei Paesi a Nord dell'Europa. Occupano i primi cinque posti della graduatoria la città di Tallin, in Estonia, Stoccolma, Lund e Malmoe, in Svezia. Tornando all'Italia, a Palermo si stima un valore dello 0,3%, in netta diminuzione se confrontato con lo 0,8% registrato negli anni 2004 e 2005.
In conclusione, il 2008 riuslta comunque l’anno migliore in termini di qualità dell’aria, mentre il 2006 è stato ovunque l’anno peggiore.

[ Fonte: Libero-news.it ]

venerdì 17 settembre 2010

Gli investitori tornano all’antico amore: la casa

I dubbi e le incertezze che avevano contrassegnato lo scorso anno stanno lentamente lasciando spazio al sereno, con il popolo degli aficionados del mattone che hanno fatto riprendere la corsa al settore, ricominciando a manifestare una nuova volonta’ di acquisto e di investimento. Una convinzione certificata dai dati dell’Istat degli scorsi giorni.
Certo, bisognera’ aspettare ancora un po’ prima che il settore immobiliare recuperi le perdite fatte registrare negli ultimi anni, dal momento che era dal 2007 che le compravendite non facevano registrare un dato positivo che supera il 2%.
Fatto sta che la fiducia degli italiani anche nell’annus orribilis del mattone non e’ mai venuta meno. Comprare casa resta, infatti, un obiettivo geneticamente presente nel dna italico. Basta pensare che nel BelPaese la quota di popolazione che possiede un immobile e’ tra le piu’ alte del mondo: oltre il 73%.
Cosi’, passata la paura per il possibile scoppio di una bolla immobiliare e scoraggiati dai deludenti guadagni derivati dagli investimenti in Borsa, gli investitori tornano all’antico amore: la casa.
Una rinnovata volonta’ di acquisto che, va comunque detto, e’ certamente accompagnata dai risvolti positivi di questa crisi: il costo del denaro in Europa e’ ancorato dal 7 maggio del 2009 al minimo record dell’1%.
I tassi di interesse, continua a spiegare in proposito il presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, rimangono infatti appropriati all’attuale congiuntura economica di Eurolandia, improntata alla massima incertezza.
Con gli analisti delle principali banche europee che prevedono la prima stretta monetaria all’1,25% solo dopo il quarto trimestre del 2011 o, al piu’ presto, la fine del terzo trimestre.
Notizie positive per chi e’ alle prese con le rate del muto sia a tasso variabile che fisso, dal momento che Euribor ed Eurirs (rispettivamente i tassi interbancari di riferimento che vengo applicati ai finanziamenti per la casa) sono ai minimi.
In particolare, dopo un inizio di estate 2010 in cui l’Euribor aveva avuto un lieve ma costante aumento (la scadenza trimestrale e’ salita dallo 0,70% allo 0,90% tra il 2 giugno e il 28 luglio), in questi giorni il tasso a tre mesi e’ fermo allo 0,88%, mentre l’Irs e’ abbondantemente sotto il 3%, un limite mai prima travalicato. Sommando, infatti, l’Irs allo spread si ha come risultato, per la prima volta, un mutuo a tasso fisso a lungo-lunghissimo termine (30 anni-40 anni) sotto quota 5%. Un’occasione unica per fissare una volta per tutte la rata mensile da pagare durante tutta la durata del mutuo.
Per gli esperti e’, quindi, il momento ideale per mettersi alla ricerca di un affare. Inoltre, per le condizioni attuali del mercato c’e’ la possibilita’ di spuntare sconti rispetto al prezzo pubblicato: in media sono del 15%, ma si possono ottenere condizioni migliori.

[ Fonte: Miaeconomia.leonardo.it ]

venerdì 10 settembre 2010

Seconda casa (vacanza) all'estero?

Si dice che le citta’ si siano svuotate meno rispetto agli anni scorsi.
Molto probabilmente la colpa e’ della crisi che ha fatto tirare la cinghia alle famiglie. O forse piu’ semplicemente gli italiani hanno imparato ad andare in vacanza anche a luglio e settembre, quando e’ possibile risparmiare un po’ di piu’ sul prezzo.
Fatto sta che accantonata la canonica settimana in un albergo, magari dotato di animazione e mini club per bambini, ci si orienta su altre soluzione, come prendere in affitto un appartamento o una villetta per trascorrere alcuni giorni del proprio tempo libero in una bella localita’ di mare, montagna o collina, ma anche nelle numerose citta’ d’arte di cui e’ ricco il nostro Paese.
Mentre chi se lo puo’ permettere si gode la seconda casa, un acquisto che non sembra passare mai di moda. Anche perché questa tempesta finanziaria ha aperto interessanti opportunita’ di investimento nel mondo immobiliare.
Le prospettive maggiori sono infatti legate alle case per le vacanze, dal momento che i prezzi delle compravendite sono in genere ormai lontani dagli eccessi raggiunti negli anni scorsi. Una congiuntura economica che invoglia, quindi, a investire nella mattone coloro che avrebbero voluto farlo negli scorsi anni, ma che erano scoraggiati da prezzi spesso esagerati. Si tratta, soprattutto, di famiglie residenti in aree metropolitane con figli.
E’, ad esempio, il caso dei cittadini della Lombardia. Tanto che una famiglia su cinque possiede una casa-vacanza e si stima che potrebbero essere piu’ di 12 mila le compravendite entro la prossima estate, di cui quasi 8mila interesserebbero localita’ marine.
A scattare la foto sul settore e’ l’Osservatorio del Territorio e dell’Immobiliare della Camera di Commercio di Monza e Brianza secondo cui la maggioranza di questi immobili e’ distribuito tra montagna (44%), mare (35,9%) e lago (14,1%) e si trova entro i confini nazionali.
Snocciolando i numeri si scopre che nel 24% dei casi l’immobile di proprieta’, nel 17,2% e’ stato preso in affitto e nel 9% appartiene di amici e parenti.
Complessivamente solo l’1,6% dei lombardi possiede una seconda casa all’estero, come in Francia, Svizzera e Spagna.
La casa-vacanza dei sogni e’ un trilocale con due bagni (57%), seguita da una villetta indipendente (29%), sicuramente con posto auto o box (61%), ancora meglio se con giardino (31%).


[ Fonte: Miaeconomia.leonardo.it ]

venerdì 3 settembre 2010

Investire in Madagascar

Il paese è di una bellezza naturale senza paragoni, offre molteplici paesaggi ed ottime opportunità di business. Situato nell’ emisfero australe ed attraversato dal Tropico del Capricorno, il Madagascar pur conservando la sua natura esotica e selvaggia, offre anche i tutti i comfort e l’ economia, dei più evoluti paesi occidentali.
Il suo clima è moderatamente temperato tutto l’anno.
Il Madagascar, l’Isola Continente o la Grande Isola, è nota per il suo aspetto turistico e balneare, non per nulla dispone di ben 5.500 chilometri di coste: dune ed infinite distese di sabbie bianche, si alternano a coste rocciose e frastagliate, baie, cale, lagune paradisiache. Il mare incontaminato è protetto quasi totalmente dalla Grande Barriera Corallina. Al suo interno trovano riparo e vita una nutrita moltitudine di pesci di ogni tipo: crostacei, molluschi, ostriche, conchiglie, cavallucci marini, le grandi testuggini di mare; nonché gorgonie e coralli, ma anche delfini, tonni, carangidi, cernie, pesci spada, squali ed anche i barracuda, insomma un vero paradiso per gli amanti del mare, e per i più terreni “buongustai”. Il suo entroterra è variegato, dalla savana, alla vegetazione tropicale più rigogliosa, dai «Tsingy », immense formazioni rocciose, paradiso dei naturalisti, dei patiti del trekking e del deltaplano, Il Madagascar conta diverse città importanti, con sei capoluoghi di provincia, aventi caratteristiche molto similari e anche molto differenti. Le sei città capoluogo sono: Antananarivo, Fianarantsoa, Atsiranana, Toamasina, Toliara, e Mahajanga.
1) Antananarivo (Tanà) La Capitale - Fulcro trainante dell’economia nazionale è situata sugli altipiani, è una grande città ed è la più popolata con oltre 5 milioni di abitanti. Altamente cosmopolita, come del resto tutto il paese, accoglie tutte le etnie mondiali con peculiare simpatia per gli italiani che sono particolarmente stimati e rispettati. Le attività imprenditoriali sono molteplici e proficue e l’economia prospera, ma nonostante la grande quantità di aziende nei diversi settori merceologici, il mercato non è saturo, anzi la richiesta in molti settori supera la domanda, offrendo opportunità di crescita ed espansione molto interessanti. Le risorse minerarie sono infinite: pietre preziose, oro, argento, marmi pregiati, bauxite, corindoni e quarzi di ogni genere. Ma anche la produzione di legno offe una grande varietà come l’ebano, il bois de rose, ed il palissandro fra i più conosciuti. Da Tanà partono tutte le strade dirette alle altre città.
2) Fianarantsoa - Regno dell’agricoltura, dell’ allevamento del bestiame e della pastorizia, si produce la maggior parte della frutta e delle verdure per il fabbisogno del paese, ma anche caffè, spezie e cacao in abbondanza, nonché ottime uve con le quali si produce vino di qualità discutibile. Allevamenti intensivi e naturali di bovini, ovini ed animali da cortile riforniscono il mercato interno. I prodotti derivati dall’allevamento come formaggi, burro, creme, latte, sono eccellenti pero’ mancano veri e propri caseifici. Turismo montano e di transito.
3) Antsiranana, meglio conosciuta come Diego Suarez - É la città più a nord e vicina all’ equatore, situata ad est. Prende il nome dall’uomo politico e navigatore portoghese che approdando qui nel 1600, scoprì il Madagascar e inizió la colonizzazione. La splendida baia omonima, ricorda le più conosciute baie di Rio de Janeiro e di Acapulco. Città di medie dimensioni, con attività di ogni genere. Porto accogliente, riparato con discreto movimento, fiorenti il commercio, il turismo e la pesca. La produzione industriale manca completamente. Isola di Sainte Marie. Di piccole dimensioni, dalla natura ancora selvaggia ma non esasperata, ambita mèta turistica. Ottime opportunità di investimento. Dominio incontrastato delle gigantesche balene che soggiornano stabilmente in questa zona da giugno a novembre.
4) Toamasina o Tamatave - É ill più importante porto mercantile. Qui transitano oltre il 60% delle importazioni e delle esportazioni dell’intera nazione. Città di medie dimensioni è meta di turismo d’affari; Dintorni di straordinaria bellezza ed interesse quali Full Pointe, Mahambo e Fenerife. Taolagnaro o Fort Dauphin, dove il Delfino era l’allora giovanissimo “principino”, futuro Luigi XV, figlio d Luigi XIV il Re Sole. Città non grande dalle svariate risorse, affacciata nella splendida baia omonima, all’estremo lembo sud del Madagascar. La principale attività è lo sfruttamento minerario anche se non mancano altre attività come pesca e turismo. Ottimi i prodotti ittici come aragoste e crostacei pregiati, ma poco commercializzati e non lavorati.
5) Toliara o Tulear. Attraversata dal tropico, si presenta come una città di medie dimensioni con una propria intensa economia, ed attività di vario genere, ma sempre incomplete e non sufficienti alla domanda. Attività portuale di discreta rilevanza, in ulteriore evoluzione.
6) Mahajunga o Majanga. circa 1000 Km a Nord. Città di medie dimensioni, popolata ed altamente cosmopolita, in stile prevalentemente arabo-coloniale. Fiorenti le attività economiche di ogni sorta. Intensa attività di gioielleria, commercio e lavorazione dell’oro e delle pietre preziose; enormi giacimenti e miniere disseminati un po’ ovunque in tutto il territorio. Importante movimento del secondo porto della nazione e delle altre attività collegate. Mancano anche qui le Industrie. Ancora più a nord, la pittoresca cittadina di Antsampahano, nella località Lokobe di fronte al sub-arcipelago di Nosy-Be, ovvero Isole Belle. L’Arcipelago, che ricorda le più famose Hawaii, si compone di una decina fra isole, isolette e scogli vari. Molto commerciale ed è il sito più caro del Madagascar in tutti i sensi, ma offre notevoli opportunità. La macchina turistica prospera con i suoi numerosi villaggi ed insediamenti ricettivi di varia natura e dimensioni. Intense e redditizie coltivazioni di spezie, aromi e coloniali, quali caffè, cacao, vaniglia, etc., e dello ylang-ylang: gradevolissimo e particolare profumo naturale usato come costosa base fissativa per i più prestigiosi profumi di blasonate griffe.

Contatto:
italiagascar.b@gmail.com

[ Articolo di Bruno Paoloni tratto da Investirenelmondo.com ]