I dubbi e le incertezze che avevano contrassegnato lo scorso anno stanno lentamente lasciando spazio al sereno, con il popolo degli aficionados del mattone che hanno fatto riprendere la corsa al settore, ricominciando a manifestare una nuova volonta’ di acquisto e di investimento. Una convinzione certificata dai dati dell’Istat degli scorsi giorni.
Certo, bisognera’ aspettare ancora un po’ prima che il settore immobiliare recuperi le perdite fatte registrare negli ultimi anni, dal momento che era dal 2007 che le compravendite non facevano registrare un dato positivo che supera il 2%.
Fatto sta che la fiducia degli italiani anche nell’annus orribilis del mattone non e’ mai venuta meno. Comprare casa resta, infatti, un obiettivo geneticamente presente nel dna italico. Basta pensare che nel BelPaese la quota di popolazione che possiede un immobile e’ tra le piu’ alte del mondo: oltre il 73%.
Cosi’, passata la paura per il possibile scoppio di una bolla immobiliare e scoraggiati dai deludenti guadagni derivati dagli investimenti in Borsa, gli investitori tornano all’antico amore: la casa.
Una rinnovata volonta’ di acquisto che, va comunque detto, e’ certamente accompagnata dai risvolti positivi di questa crisi: il costo del denaro in Europa e’ ancorato dal 7 maggio del 2009 al minimo record dell’1%.
I tassi di interesse, continua a spiegare in proposito il presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, rimangono infatti appropriati all’attuale congiuntura economica di Eurolandia, improntata alla massima incertezza.
Con gli analisti delle principali banche europee che prevedono la prima stretta monetaria all’1,25% solo dopo il quarto trimestre del 2011 o, al piu’ presto, la fine del terzo trimestre.
Notizie positive per chi e’ alle prese con le rate del muto sia a tasso variabile che fisso, dal momento che Euribor ed Eurirs (rispettivamente i tassi interbancari di riferimento che vengo applicati ai finanziamenti per la casa) sono ai minimi.
In particolare, dopo un inizio di estate 2010 in cui l’Euribor aveva avuto un lieve ma costante aumento (la scadenza trimestrale e’ salita dallo 0,70% allo 0,90% tra il 2 giugno e il 28 luglio), in questi giorni il tasso a tre mesi e’ fermo allo 0,88%, mentre l’Irs e’ abbondantemente sotto il 3%, un limite mai prima travalicato. Sommando, infatti, l’Irs allo spread si ha come risultato, per la prima volta, un mutuo a tasso fisso a lungo-lunghissimo termine (30 anni-40 anni) sotto quota 5%. Un’occasione unica per fissare una volta per tutte la rata mensile da pagare durante tutta la durata del mutuo.
Per gli esperti e’, quindi, il momento ideale per mettersi alla ricerca di un affare. Inoltre, per le condizioni attuali del mercato c’e’ la possibilita’ di spuntare sconti rispetto al prezzo pubblicato: in media sono del 15%, ma si possono ottenere condizioni migliori.
[ Fonte: Miaeconomia.leonardo.it ]
Certo, bisognera’ aspettare ancora un po’ prima che il settore immobiliare recuperi le perdite fatte registrare negli ultimi anni, dal momento che era dal 2007 che le compravendite non facevano registrare un dato positivo che supera il 2%.
Fatto sta che la fiducia degli italiani anche nell’annus orribilis del mattone non e’ mai venuta meno. Comprare casa resta, infatti, un obiettivo geneticamente presente nel dna italico. Basta pensare che nel BelPaese la quota di popolazione che possiede un immobile e’ tra le piu’ alte del mondo: oltre il 73%.
Cosi’, passata la paura per il possibile scoppio di una bolla immobiliare e scoraggiati dai deludenti guadagni derivati dagli investimenti in Borsa, gli investitori tornano all’antico amore: la casa.
Una rinnovata volonta’ di acquisto che, va comunque detto, e’ certamente accompagnata dai risvolti positivi di questa crisi: il costo del denaro in Europa e’ ancorato dal 7 maggio del 2009 al minimo record dell’1%.
I tassi di interesse, continua a spiegare in proposito il presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, rimangono infatti appropriati all’attuale congiuntura economica di Eurolandia, improntata alla massima incertezza.
Con gli analisti delle principali banche europee che prevedono la prima stretta monetaria all’1,25% solo dopo il quarto trimestre del 2011 o, al piu’ presto, la fine del terzo trimestre.
Notizie positive per chi e’ alle prese con le rate del muto sia a tasso variabile che fisso, dal momento che Euribor ed Eurirs (rispettivamente i tassi interbancari di riferimento che vengo applicati ai finanziamenti per la casa) sono ai minimi.
In particolare, dopo un inizio di estate 2010 in cui l’Euribor aveva avuto un lieve ma costante aumento (la scadenza trimestrale e’ salita dallo 0,70% allo 0,90% tra il 2 giugno e il 28 luglio), in questi giorni il tasso a tre mesi e’ fermo allo 0,88%, mentre l’Irs e’ abbondantemente sotto il 3%, un limite mai prima travalicato. Sommando, infatti, l’Irs allo spread si ha come risultato, per la prima volta, un mutuo a tasso fisso a lungo-lunghissimo termine (30 anni-40 anni) sotto quota 5%. Un’occasione unica per fissare una volta per tutte la rata mensile da pagare durante tutta la durata del mutuo.
Per gli esperti e’, quindi, il momento ideale per mettersi alla ricerca di un affare. Inoltre, per le condizioni attuali del mercato c’e’ la possibilita’ di spuntare sconti rispetto al prezzo pubblicato: in media sono del 15%, ma si possono ottenere condizioni migliori.
[ Fonte: Miaeconomia.leonardo.it ]
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